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IN FORMA PER L’ESTATE 8

LA SALUTE DEL TATUAGGIO

La stagione estiva può rallentare il processo di guarigione dei tatuaggi date le alte temperature, la sabbia, le polveri e molti altri fattori che rischiano di attirare infezioni e sbiadire le vostre opere d'arte appena create. Per questo non è consigliabile tatuarsi in piena estate, soprattutto è necessario contrastare la secchezza della pelle, cercando di idratarla il più possibile ed evitando di uscire nelle ore più calde con il tattoo appena realizzato.

Il tatuaggio è una vera e propria ferita dell’epidermide soggetta all’attacco di germi, batteri ed agenti esterni… ma un tatuatore professionista darà tutte le istruzioni da seguire nei giorni successivi alla creazione del tatuaggio per non avere brutte sorprese e garantirne una completa e corretta cicatrizzazione.

La cosa importante da tenere a mente è che, una volta usciti dallo studio di tatuaggi, bisognerà prendersi cura della propria pelle in modo particolarmente accurato. Se si trascura questo aspetto si rischia di contrarre pericolose infezioni e di rovinare per sempre il tatuaggio.

 

Accorgimenti da prendere durante le prime 3 settimane dopo che il tatuaggio è stato fatto:

  • Evitare di esporsi direttamente al sole, tenere sempre coperta la parte interessata.
  • Evitare mare, piscina, saune e bagni turchi.
  • Evitare di grattare o togliere le crosticine, si potrebbe rovinare il disegno. Il prurito può essere lenito grazie all’applicazione di un impacco di ghiaccio.
  • Riparare la zona da polvere, sporcizia e animali.
  • Usare un detergente a pH neutro.
  • Indossare indumenti di cotone larghi ed ariosi. Evitare tessuti che lasciano pelucchi.
  • Evitare di fare sport, soprattutto se il tatuaggio è molto esteso o vicino alle articolazioni.
  • Se il tatuaggio è sui piedi, caviglie o polpacci e devi stare in piedi molte ore, potrebbe gonfiarsi. Se dovesse accadere, puoi fare degli impacchi di ghiaccio e tenere le gambe in alto.

 

Cure quotidiane:

  • Mantenere la pelle sempre ben idratata e nutrita.
  • Utilizzare sempre crema solare ed evitare l’esposizione diretta, quando possibile.

 

ATTENZIONE AI METALLI PRESENTI NEGLI INCHIOSTRI!

Il Consiglio Europeo nel documento ResAP(2008)1 ha individuato le concentrazioni massime consentire di alcuni metalli nei coloranti per tatuaggi e per trucchi permanenti, al fine di salvaguardare la salute pubblica, ma non esiste ancora una lista di sostanze che si possono utilizzare o uno standard di qualità per un impiego sicuro di tali prodotti.

La docente di dermatologia alla University of Washington di Seattle, Michi Shinohara, spiega che la composizione degli inchiostri per tatuaggi contengono coloranti azoici, gli stessi usati nell'industria tessile, della stampa e nelle vernici delle automobili e pigmenti derivati della plastica. Questi composti si trovano principalmente nei colori rossi brillanti, corallo e gialli e sembra che interagiscano con la pelle provocando complicanze anche sconosciute, incluse infezioni microbatteriche atipiche.

 

Uno studio fatto in collaborazione con il Ministero della Salute, ha preso in esame i pigmenti liquidi venduti in Italia per verificarne il contenuto. È emerso che tutti i produttori commercializzano inchiostri contenenti concentrazioni molto elevate di Cromo, presente in special modo nel colore verde, viola, marrone, blu, nero e rosso. Una consistente concentrazione di Nichel che per i soggetti già allergici e particolarmente sensibili può risultare estremamente pericoloso. In misura minore si trova anche il Cobalto, che serve per fare il blu.

In molti casi un'intossicazione da metalli pesanti può essere confusa con una carenza alimentare o con deficit vitaminici. I sintomi, infatti, sono spesso sovrapponibili a quelli di molti altri disturbi e possono manifestarsi soltanto con stanchezza, mal di testa, o altri fenomeni lievi. I metalli pesanti infatti riducono l'assorbimento degli oligoelementi essenziali.

Per scoprire se i tatuaggi sono la causa di alcuni problemi di salute, è possibile effettuare un mineralogramma e ricorrere a una disintossicazione dell'organismo tramite la chelazione.